Le forme estreme nella ricostruzione unghie

(sopra, una forma "pentagon", realizzata da Martina Maggi)

La contrapposizione fra forme classiche ed estreme caratterizza da tempo il settore unghie e alimenta un dibattito continuo che ne certifica lo stato di salute. Per fare chiarezza, abbiamo incontrato Martina Maggi, Master Nailover e insegnante di fama nazionale, specializzata sulle forme estreme.

Martina, cosa significa forme "estreme"?

La cura delle unghie ha avuto una lunga evoluzione durante le varie epoche, dalla primogenita manicure all’allungamento della lamina, anche detta ricostruzione, per ragioni curative ed estetiche. In questo processo, le forme estreme sono una tendenza che ha preso piede dagli anni 2000; come dice la parola, sono “estreme”, ovvero lunghe almeno il doppio rispetto a quelle classiche, quadrata, mandorla e ovale, che fino a quel momento dominavano la scena.

Cosa le distingue dalle forme cosiddette "classiche"?

Le forme estreme si distinguono dalle classiche innanzitutto dalla lunghezza dettata dalla nail form: le seconde, infatti, sono decisamente più corte. Una nail form classica può arrivare a 2,5 cm dal bordo libero, mentre la nail form extreme raddoppia, raggiungendo i 5 cm dal bordo libero e oltre.

Quali sono le prime forme "estreme" comparse?

Le prime forme cosiddette estreme comparse nel settore, in contrapposizione con le classiche sono state la mandorla russa, la pipe e lo stiletto, realizzate con nail form molto più lunghe delle classiche. Da questa sostanziale differenza è nata la contrapposizione semantica che le definisce ancora oggi.

Sopra, composizione con 5 forme diverse: stiletto (pollice), edge (indice), Pipe (medio), mandorla russa (anulare) e square (mignolo). Di Martina Maggi. 

Quali le più diffuse?

Indubbiamente oggi è lo stiletto, ma sta riscuotendo molto successo anche la mandorla russa.

Fra i tuoi lavori, ci sono forme estreme di nuova concezione. Cosa le caratterizza?

Le mie forme preferite sono caratterizzate dalla geometria, pulita e rigorosa. Sono da sempre appassionata di questi aspetti che riguardano la ricostruzione unghie; soprattutto per la struttura, le forme che realizzo seguono linee tecniche, precise e difficili.

Qual è il segreto per realizzare una forma estrema perfetta?

Prima di tutto, la passione, il motore indispensabile per esercitare questa professione: poi la precisione e la determinazione, necessari per studiare, aggiornarsi e raggiungere gli obiettivi.

Quali sono gli errori più comuni quando si crea una forma estrema?

L’improvvisazione. Queste forme non si fanno senza preparazione, occorre uno studio dettagliato su parametri e proporzioni, quindi per un occhio poco allenato è sempre molto alto il rischio di mettere poco prodotto, errare la limatura dei laterali e così via.

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