Conflavoro e OPA: “Riconoscere onicotecniche con albo e formazione specifica”

Conflavoro e OPA-Onicotecnici Professionisti Associati stanno da anni promuovendo la necessità di riconoscere la qualificazione professionale delle onicotecniche con una normativa ad hoc, introducendo un albo e una formazione specifica per permettere innanzitutto alle operatrici di allontanarsi dall’abusivismo. L'incertezza normativa, infatti, non aiuta il settore e in particolare tutte quelle persone che desiderano approcciarsi al mondo del lavoro con serietà. 

La proposta è stata ribadita a gennaio da Conflavoro a Montecitorio durante l’audizione dell’XI commissione sul DDL Lavoro, incassando il consenso dell’on. Marta Schifone di Fratelli d’Italia.

Chiediamo il riconoscimento della figura professionale dell'onicotecnica, Nicoletta Fasoli (OPA) 

La nostra è una battaglia di buon senso – ha ribadito Nicoletta Fasoli, presidente di OPA-Onicotecnici Professionisti Associati e da molto tempo impegnata per il riconoscimento della figura professionale dell’onicotecnicaperché pratichiamo un’attività del tutto differente da quella delle estetiste e riceviamo quindi una formazione assai poco mirata. Del resto, il riconoscimento delle onicotecniche è in primis una questione di maggiore salute e sicurezza, di concorrenza leale all’interno dello stesso settore Nails, di tutele e diritti ma anche di giusti doveri verso gli utenti e lo Stato, il quale trarrebbe grandi benefici dal gettito fiscale delle nostre nuove partite Iva.

I tempi per una normativa nazionale sono maturi e serve ordine nelle varie regolamentazioni regionali spesso in contrasto tra loro. Grazie all’impegno comune di OPA, Conflavoro e di alcuni parlamentari, possiamo sperare che la legge attuale cambi in meglio”.

Onicotecniche, un dossier attuale sul tavolo della politica 

Quello delle onicotecniche, secondo l’on. Schifone, “è un dossier che abbiamo visto più di una volta e, per quanto riguarda me e il dipartimento che rappresento nel mio partito, è un tema che ci interessa particolarmente”. Lo scopo condiviso è quello di una “regolamentazione complessiva di alcune professioni” che per la deputata di FdI “si sono associate e hanno capito anche che c’è bisogno di regolamentare non solo chi sono, dove sono e cosa fanno, ma come accedono alla professione, come si formano e chi forma il formatore”. 

Nelle prossime settimane ci saranno certamente sviluppi: mentre il confronto prosegue sui tavoli istituzionali sono previsti, infatti, incontri fra OPA e aziende.

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