Gli indimenticabili mesi di chiusura di inizio 2020, ci hanno evidenziato i beni essenziali; fra questi, quotidiani e periodici. Come indicava il sito del Ministero dell’Interno: “L'acquisto dei quotidiani e dei periodici è ritenuto una necessità, quindi anche gli spostamenti da e per le edicole, che li vendono”
Qual è il motivo? La risposta viene dalla FIEG (Federazione Italiana Editori Giornali): “l’edicola è un presidio territoriale insostituibile per l’esercizio del diritto del cittadino a un’informazione professionale corretta e attendibile”.
Realizzare una pubblicazione comporta investimenti e adempimenti verso regole di garanzia: giornalisti iscritti all’albo, direttori responsabili che rispondono di persona alla veridicità dei contenuti, editori che investono perché questi contenuti siano veicolati.
Nell’era del digitale questa "antica" tecnica di comunicazione, la carta stampata, è ancora sinonimo di garanzia e autorevolezza.
La semplicità dell’accesso alla creazione di contenuti è la grande forza del web e, insieme, la sua grande debolezza. Mai come in questi ultimi tempi ci si rende conto della difficoltà a scremare i contenuti veri da quelli falsi, i professionisti davvero esperti e tecnici dai dilettanti o amatori, le aziende vere da quelle improvvisate o addirittura inesistenti.
Così il dubbio è diventato un compagno di lettura quando ci troviamo di fronte a un monitor o a uno smartphone. Dubbio che scompare quando leggiamo una pubblicazione o quando ci troviamo di fronte a una “continuazione” o “emanazione digitale” di un prodotto editoriale cartaceo che abbiamo precedentemente “toccato con mano”.
Sono questi gli ingredienti che rendono una comunicazione “di valore”, sia essa una notizia o un avviso pubblicitario. Sulla carta non è necessario sottolineare competenza, credibilità e prestigio, serve solo una buona comunicazione perché il messaggio arrivi e lo farà senza lasciare dubbi.
Occorre molto tempo e dedizione per costruirsi una vera e propria reputazione utilizzando solamente il digitale, sia per quelle aziende che operano esclusivamente sul web che per le aziende reali che si affidano unicamente alla comunicazione digitale.
Questo vale anche per i professionisti, compresi quelli che operano esclusivamente in rete. Anche i “guru” del digitale, del marketing online, formatori aziendali e via di questo passo, per rafforzare la loro credibilità devono scrivere un libro; non un libro online, un libro di carta: allora si che “sei qualcuno”!
L’immediatezza, l’economicità e l’espansione del messaggio digitale sono più efficaci se agganciati a quello cartaceo perché quest’ultimo afferma: “Noi siamo questi, siamo reali, ci mettiamo in gioco e sottoscriviamo ciò che affermiamo!” Fra due mesi o due anni, questa pagina o questo articolo sarà ancora qui e non potrà essere cancellato da un tasto come neve al sole.
Mostrare sul web il proprio “spazio pubblicato su carta” o l’articolo che parla di noi attraverso una foto, e specialmente sui social, sarà un grande potenziamento alla comunicazione in quanto si uniscono le due forze: la reputazione e l’immediatezza della diffusione. Certo, mancano gli ulteriori elementi sensoriali come il tatto e l’olfatto che, insieme alla visione, danno vita all’esperienza dello “sfogliare”, ma questa è un’esclusiva della carta.
La sinergia tra carta stampata e mondo online è quindi da considerare la migliore strategia di marketing per un brand. Strategia adottata anche dalle più grandi aziende.