La scorsa primavera, durante il lockdown, alcune aziende del settore estetico e nail in particolare si sono distinte per l'atteggiamento risoluto e positivo con cui hanno affrontato il periodo, carico di incertezze e preoccupazioni per tutti. Con una presenza quotidiana sui social sono diventate dei presidi e hanno fatto rete collegando le onicotecniche e le estetiste smarrite, fornendo supporto e conforto, informazioni e rassicurazioni.
In questo coro di professionisti, riportato dal nostro blog quasi quotidianamente, Faby ha condiviso un messaggio che, a distanza di quasi nove mesi, appare ancora più attuale. "Abbiamo tutti bisogno di servizi che possano coccolarci, e in questo il centro estetico svolge un ruolo quasi sociale". Oggi, mentre scorrono le ultime settimane di un anno che non dimenticheremo, desideriamo riallacciare le fila del discorso con Alessandro Viale, Faby Executive Product & Communication Manager.
Alessandro, come ricorderemo il 2020?
Il 2020 lo ricorderemo come un anno dove il mondo moderno ha scoperto la sua fragilità fisica, emotiva, professionale ed economica. Purtroppo nella scalata alla montagna abbiamo perso amici, risorse e alcune volte anche la positività. È stata come una porta sbattuta in faccia all'improvviso, un evento epocale che ci ha messo nelle condizioni di ricordare il piacere delle piccole cose, che spesso noi occidentali diamo per scontate: una passeggiata, il pranzo con la famiglia, una carezza, un sorriso. È stato anche l'anno dei cambiamenti, perché chi ha voluto sopravvivere ha dovuto cambiare stile di vita e anche il modo di lavorare, di comunicare e di informare.
La scorsa primavera sei stato uno dei primi a diffondere la check list del salone per riaprire in sicurezza, dopo mesi di disorientamento. Oggi è ancora valida o l'hai integrata, modificata?
Fortunatamente nei centri estetici certe pratiche erano già avviate da molto tempo: guanti, mascherine, sterilizzazione degli strumenti... tutte procedure consolidate. Il discorso legato alla sistematicità del metodo, invece, è stato integrato a tutti i livelli. All'inizio è stato macchinoso, ma dopo 3-4 mesi i saloni erano già rodati. Oggi un concetto che ricordo alle estetiste è la ricerca della puntualità per evitare di avere persone fuori dagli istituti che aspettano al freddo: una situazione poco piacevole.
Qual è la domanda più ricorrente che ti fanno i tuoi clienti?
Ce ne sono tantissime: dal suggerimento su quali prodotti acquistare a quelli legati alla gestione del personale durante questo momento particolare. Ogni realtà è diversa, ma spesso i problemi sono comuni. Il nostro lavoro non è fornire la ricetta magica (che non esiste), ma aiutare le estetiste a pensare insieme, con la propria testa, senza rivolgersi a pseudo-guru. La verità è sempre radicata in noi, nei nostri valori e nelle nostre esperienze: bisogna solo fermarsi a riflettere e, alcune volte, avere il coraggio di prendere le decisioni giuste.
(sopra, Luxury Nails Atelier Vernice, Roma)
Cosa deve avere in questo momento un salone di bellezza per funzionare?
Deve avere la flessibilità per sapersi adattare a qualsiasi tipo di situazione ed esigenza, immergersi con più professionalità nella rete per entrare in contatto con il mondo. Fondamentale sarà colmare il gap dei mancati introiti cercando di proporre mini-percorsi alle clienti finali da effettuare a casa.
Intravedi nuove abitudini o nuovi trend destinati a durare anche una volta cessata l'emergenza?
Credo che proprio le nuove capacità comunicative e di consulenza domestica aumenteranno tantissimo le opzioni a disposizione delle estetiste. L'aspetto più complicato sarà a livello mentale nel continuare a credere in se stessi, nello studio e nella voglia di migliorarsi. I corsi continueranno, sia online che in aula: ma siamo sicuri che gli addetti al settore abbiano capito che solo chi si è informato e aggiornato ha avuto più facilità a rimanere professionalmente in vita?
Nel cliente finale del salone è cambiato qualcosa? Cerca maggiore sicurezza, trattamenti più sicuri o veloci, un atteggiamento positivo dell'estetista... ?
Cerca oggi la sicurezza del proprio investimento: un aspetto nuovo che non va sottovalutato. Unghie, viso, corpo non avranno più solo il ruolo di "momento relax", ma saranno selezionati solo i migliori centri per poter accogliere i clienti in un ambiente dove la "sicurezza" non è più una qualità unica, ma sarà uno standard orizzontale per tutti i saloni. Dove potremo quindi creare il gap e battere la concorrenza? Facendo sentire la cliente "unica" e mettendola in condizione di capire che i suoi soldi sono stati ben investiti.
(sopra, Luxury Nails Atelier Vernice, Roma)
Cosa vi ha insegnato questa esperienza?
Che la vita è il bene più prezioso al mondo, che non bisogna dare niente per scontato, che siamo il risultato delle nostre scelte e che non bisogna mai sentirsi appagati delle proprie conoscenze.