(Immagine Pixabay®/Niekverlaan)
L’onicotecnico/a è il professionista della ricostruzione/applicazione e decorazione di unghie per pura finalità estetica.
Ad oggi, tale attività è inclusa tra quelle di competenza dell'estetista, nonostante la formazione inerente “ricostruzione/applicazione unghie” all’interno del programma formativo della maggior parte delle scuole di estetica, risulti spesso riduttiva. Nel 2017 è stata fondata OPA - Onicotecnici Prof. Ass. - che conta, ad oggi, una sede nazionale e due sedi regionali, rispettivamente in Veneto ed Emilia Romagna.
OPA a Cosmoprof per l'Osservatorio Nail di lunedi 20 marzo
L’associazione si sta battendo per arrivare al riconoscimento nazionale della professione di onicotecnico/a, sganciata da quella dell’estetista, con un adeguato e specifico programma formativo. È questo il cuore dell’intervento che Nicoletta Fasoli, presidente OPA Nazionale, effettuerà a Cosmoprof WorldWide Bologna lunedi 20 marzo (ore 11, Pad. 36), in occasione del talk dedicato al settore nails, organizzato in collaborazione con Unghie&bellezza.
“OPA vuole dare la possibilità a tutti gli operatori che lavorano nel settore nails di emergere dall’abusivismo nel quale, ad oggi, sono costretti ad operare. L’onicotecnico/a è un/a professionista esperto/a dell'applicazione e decorazione di unghie artificiali per pura finalità estetica. Questa professione comprende ogni prestazione artistica eseguita ad esclusivo scopo decorativo o di miglioramento estetico sulla superficie delle unghie di mani e piedi, tramite l’apposizione di prodotti che consentano l’allungamento/estensione delle unghie naturali" - commenta Nicoletta Fasoli.
L’onicotecnico/a è una figura professionale che, ad oggi, non è riconosciuta a livello nazionale nonostante siano stati numerosi i tentativi, susseguitisi negli anni, di normare a livello nazionale tale figura. "Tra l'altro, l'attività di onicotecnico/a è una professione riconosciuta a pieno titolo in tutta Europa quale profilo artigianale-artistico, la cui sfera di attività è distinta da quella degli estetisti, e in cui ad oggi gli onicotecnici sono costretti a riconoscersi in larga parte del nostro Paese. É altrettanto utile evidenziare che un numero esiguo di regioni italiane ha provveduto, con leggi autonome o in modo talvolta parziale e non vincolante, a colmare - in parte - la lacuna normativa, per consentire un corretto inquadramento professionale e fiscale a chi dispone di primari requisiti tecnici per svolgere il mestiere consentendo, altresì, un’adeguata autonomia dall'attività di estetista.
Tra l'altro, le previsioni normative a macchia di leopardo impongono al legislatore di assicurare un intervento omogeneo tra le regioni, volto anche a contrastare l’emergere di fenomeni di concorrenza sleale e a tutelare i consumatori" - osserva Nicoletta Fasoli.
Una battaglia contro l'abusivismo per tutelare i professionisti e i clienti finali
L'attività di onicotecnico, infatti, viene talvolta esercitata in modo abusivo all’interno di private abitazioni da figure "professionali" non riconosciute, che utilizzano prodotti privi di requisiti sanitari e certificazioni adeguate, offrendo al cliente inconsapevole prezzi slealmente competitivi, a danno, soprattutto, della materia imponibile e del sistema fiscale.
"È indispensabile, quindi, certificare la dignità professionale autonoma della figura dell’onicotecnico, disaggregandola, al contempo, da quella di estetista che già trova la propria regolamentazione nella legge 4 gennaio 1990, n. 1, nel cui articolo 1, comma 1, si afferma che «l’attività di estetista comprende tutte le prestazioni ed i trattamenti eseguiti sulla superficie del corpo umano il cui scopo esclusivo o prevalente sia quello di mantenerlo in perfette condizioni, di migliorarne e proteggerne l’aspetto estetico, modificandolo attraverso l’eliminazione o l’attenuazione degli inestetismi presenti»" - conclude Nicoletta Fasoli (sotto).