C'è qualcosa di profondo nelle unghie colorate. Perché la bellezza porta autostima

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“C’è qualcosa di molto più profondo di quello che sembra nelle unghie colorate. C’è un motore positivo che alimenta non solo la bellezza della persona e del suo animo, ma anche della società”.

Le parole del sindaco di Modena, Giancarlo Muzzarelli, riecheggiano in aula e lasciano il segno. Perché arrivano da un soggetto esterno al settore e da una figura autorevole che di mestiere amministra il bene pubblico e ha il compito di tenere unita la comunità. 

Muzzarelli le pronuncia al termine di “Progetto: Colora”, il corso rivolto a donne residenti in comunità che hanno alle spalle un passato doloroso. Una intuizione che Ladybird house, in collaborazione con il Gruppo CEIS e la pedagogista Patrizia Belloi, ha ripetuto per il secondo anno (il 16-17 gennaio), dopo il successo dell’edizione 2018.

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La manicure come motore positivo per la società 

Formazione, socialità e condivisione sono i tre princìpi alla base del corso: e ci permettono di guardare il mondo nail da un punto di vista più ampio. 

“Quanto è importante il tema della bellezza per le donne, ma non solo per le donne? Moltissimo. E questa azienda l’ha capito 28 anni fa, tirando fuori le unghie e realizzando un’impresa che poteva sembra impossibile - osserva Muzzarelli. Perché l’idea di operare nel settore unghie è anche quella di dare una mano a farsi sentire belli in una comunità, senza rivoluzioni, ma prendendosi cura di sé, mettendosi nelle condizioni di farsi apprezzare. Basta poco. Uno smalto colorato. Soprattutto in questo mondo difficile dove esistono chiusure, muri, dove chi sbaglia, ha un problema o ha slittato dalla strada maestra incontra  difficoltà a farsi accettare. Invece, attraverso questa iniziativa, socialità e formazione vanno a braccetto e aiutano a ritrovare l'autostima. Le unghie colorate rappresentano quindi un pezzo di bellezza, il mezzo per farsi riconoscere con un dettaglio positivo. Ma non solo. C’è qualcosa di più profondo in questo, che va oltre lo smalto. È un motore positivo, una carica per la vita. L'idea di come le donne devono tirare fuori le unghie, ogni giorno, per emergere nella società, emanciparsi. E l'idea di bellezza che passa attraverso le unghie ma non solo, che parte da dentro ciascuno di noi. Perché il grande problema attuale è ricostruire la società, e questo parte anche dai nostri cuori. Quindi sono molto soddisfatto di essere qui per ribadire l’importanza di credere nelle possibilità di riscatto: noi dobbiamo creare gli strumenti e la prima cosa è non far mai sentire le persone sole”.

Le iniziative nel sociale di Ladybird house

“Ricordate Josepha - domanda Cinzia Ciccomascolo, Direttrice generale Ladybird house, la donna camerunense naufragata e tratta in salvo dalla ONG Open Arms nell’estate del 2018? La foto dei suoi occhi terrorizzati fece il giro del mondo. Josepha dopo essere stata soccorsa, rivestita, medicata e rifocillata, fu coccolata dai volontari della ONG che per tranquillizzarla le misero uno smalto rosso. Questo drammatico episodio ci convinse che anche noi potevamo e dovevamo fare qualcosa per il sociale. Oltre a “Progetto: Colora” ci siamo attivati in Lombardia con L’amico Charly ONLUS, sempre rivolto alle case di accoglienza per donne in difficoltà, e quest’anno abbiamo inaugurato una iniziativa in Calabria per garantire alle donne che non se lo possono permettere un servizio manicure. Perché siamo convinti che dare del colore a una persona in difficoltà sia una leva preziosa per ripartire con fiducia e coraggio. L’iniziativa si chiama "Una manicure per tutte" e coinvolge venti saloni clienti di Ladybird house, ai quali abbiamo donato un pacchetto di prodotti per erogare il servizio a chi non può accedervi. Il messaggio finale è che si comincia sempre da una passione. E se la coltiviamo con coraggio, lavoro e sacrificio, i risultati arrivano”.

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La bellezza esteriore riflesso di quella interiore 

La valutazione del progetto si è completata con le parole di Padre Giuliano Stenico (Presidente Fondazione Gruppo CEIS): “Bisogna sempre osservare le persone partendo dalle loro potenzialità. E' fuorviante guardarle attraverso la lente delle difficoltà. Integrare significa che abbiamo tutti la stessa dignità, la stessa capacità di sviluppo, gli stessi bisogni. Tutte le persone sono perbene. Essere perbene non significa avere una condotta lineare, ma sapersi rialzare e fare qualcosa di positivo con una ricaduta sugli altri. E oggi qui ho visto che la bellezza esteriore può essere il riflesso di una armonia interiore raggiunta”.

 



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