I blue jeans sono il capo d'abbigliamento più famoso al mondo.
La sua texture è inconfondibile, un evergreen della moda. E viaggia di pari passo con la comodità e la versatilità del denim, il tessuto composto da lino e cotone, di solito di colore indaco, che compone appunto il jeans.
Dalle origini al mito
Le sue origini risalgono al XVI secolo, quando una stoffa simile, chiamata "fustagno Genovese", veniva importata in Inghilterra. Ed era particolarmente apprezzata per la sua grande resistenza e il prezzo accessibile.
All'epoca era frequente battezzare i tessuti con il nome del luogo di produzione, così molti carichi salpavano da Genova in direzione Londra con la scritta jeane. Gli stessi marinai della Repubblica indossavano questa stoffa, che equipaggiava anche le vele delle navi.
Il salto di qualità avvenne nel 1873, grazie al brevetto di Levi Strauss, che intuì le enormi potenzialità di questo tessuto inaugurando un negozio per ricercatori d'oro a San Francisco. Nacque allora il classico pantalone blu con il taschino porta orologio.
Nel secolo successivo sarà il cinema a renderlo un'icona di libertà per la gioventù di tutto il mondo, indossato da personaggi straordinari come James Dean ed Elvis Presley.
Ancora oggi è uno degli indumenti più amati (e venduti), declinato in mille proposte e utilizzabile in ogni stagione dell'anno, e con qualunque stile, casual o più chic.
Nella nail art
Una texture di questo calibro non poteva essere ignorata dal mondo della decorazione unghie. Così alcune operatrici propongono nail art ispirate al jeans, riproducendone l'orginale effetto cromatico.
In questo caso, il nail look è realizzato con l'aerografo, una tecnica pittorica che applicata alle unghie permette all'onicotecnica di realizzare decorazioni di grande impatto scenografico.
Autentici maestri in questo settore sono l'artista Alex Lorenzi e la nail artist Lilia Dolghier, docenti del corso di Aerografia Nail Art, una piattaforma accademica indispensabile per apprendere l'uso dell'aerografo e realizzare decorazioni elaborate. Proprio come quelle riprodotte in questo approfondimento e pubblicate su U&B 87.