(Mandorla con baby boomer, ricostruzione in gel, di Chiara Amendola)
Le unghie a mandorla oggi sono le più richieste in salone. Eleganti, non eccessive, si adattano a qualsiasi mano, per questo sono molto diffuse e apprezzate, sia dal pubblico sia dalle onicotecniche.
Ne parliamo con Chiara Amendola, Master Nailover e titolare del centro Ami Nails Beauty di Roma. “Nel mondo della ricostruzione unghie, la mandorla ha iniziato a diffondersi 10-12 anni fa. Prima dilagava la shape quadrata. La caratteristica essenziale della mandorla si manifesta nei laterali: la linea invece di andare dritta dal vallo laterale alla punta, come avviene nella quadrata, va modellata in diagonale, che sale verso la punta stessa della mandorla, più o meno pronunciata.
Qual è l'errore più frequente che si commette durante la ricostruzione?
"L’errore più frequente è di conseguenza quello di modellare punte differenti. La curva deve essere sempre uguale, per tutte le dieci unghie, altrimenti il risultato è scarso e antiestetico".
Qual è il segreto tecnico per modellare la mandorla correttamente?
"Una volta finite tutte le unghie, controllare il lavoro con la visuale della cliente – mano al contrario rispetto all’onicotecnica – , in particolare la forma delle punte. Solo in questo modo potrete verificare l’omogeneità della ricostruzione e la correttezza".
Perché piace così tanto?
“La mandorla si adatta a tutte le mani e può accogliere qualsiasi nail art o texture (nella foto in alto un babyboomer, ndr), per questo è molto diffusa, l’importante è non effettuare una ricostruzione troppo corta, altrimenti le diagonali laterali non possono essere modellate come si deve. È fondamentale scegliere forma e lunghezza giuste: può essere estremamente lunga quindi con una punta più pronunciata, oppure più corta, con una punta leggermente tondeggiante. Il risultato sarà una mano più affusolata e una gestualità più seducente e raffinata”.