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In occasione dell’Assemblea dei Soci di Cosmetica Italia, come consueto, il Centro Studi dell’Associazione rende disponibile il Rapporto annuale. Giunta alla 55ª edizione, la pubblicazione è un riferimento accreditato per fare il punto sui dati consuntivi 2022 e identificare le principali dinamiche che interessano il comparto.
«Storicamente il Rapporto annuale è uno strumento di studio sul nostro settore, oltre che fonte per l’accreditamento presso stakeholder e istituzioni - evidenzia Benedetto Lavino, presidente di Cosmetica Italia. «Quest’ultima edizione ci mostra, ancora una volta, la reattività dell’industria cosmetica nazionale nell’attraversamento delle congiunture negative e nell’approccio alle nuove abitudini di acquisto sia sul mercato italiano sia a livello internazionale».
Nel 2022 il fatturato totale dell’industria cosmetica in Italia ha raggiunto i 13,3 miliardi di euro, in crescita del 12,4% rispetto al 2021; da evidenziare l’incremento rispetto al 2019 (pre-pandemia) con un +10,2%. Positive anche le stime per il 2023 che vedono il fatturato crescere ulteriormente del 7,9% nel confronto col 2022.
Esportazioni al 44% del fatturato
Le esportazioni rappresentano il 44% del fatturato totale del settore. In particolare, nel 2022 hanno superato i 5,8 miliardi di euro, in crescita di quasi 18,5 punti percentuali rispetto all’anno precedente; per il 2023 le stime segnalano ancora un andamento positivo (+10%). Questi risultati consentono di inquadrare livelli record per la bilancia commerciale (rapporto export-import) che nel 2022 tocca i 3,3 miliardi di euro con una crescita di 540 milioni rispetto al 2021.
L’indispensabilità del cosmetico è ribadita dall’andamento positivo dei consumi nel mercato italiano che nel 2022 sfiorano quota 11,5 miliardi con un trend positivo dell’8,5% sul 2021.
In particolare, considerando la ripartizione dei consumi nei canali distributivi, è possibile leggere un’evoluzione delle abitudini di acquisto dei consumatori tra il 2022 e il periodo pre-Covid (2019).
(kropekk_pl @Pixabay)
Canali di vendita: dietro GDO, profumeria e farmacia, raddoppia l'e-commerce
La grande distribuzione resta il canale con la quota più consistente dei consumi interni (circa 42%) con un valore che supera i 4,8 miliardi di euro, mentre la profumeria rafforza la seconda posizione (19,3%) per un valore dei consumi di oltre 2,2 miliardi di euro.
Al terzo posto troviamo la farmacia (17%) con un valore di oltre 1,9 miliardi di euro. L’e-commerce, complice la forte accelerazione impressa dal lockdown, ha quasi raddoppiato il proprio valore dal 2019, arrivando a coprire nel 2022 l’8,6% dei consumi cosmetici degli italiani e raggiunge un valore di 988 milioni di euro.
Seguono l’acconciatura (4,9% dei consumi cosmetici nel Paese) che vale 561 milioni di euro, l’erboristeria (3,3%) per un valore di 378 milioni di euro, le vendite dirette (3%) pari a 348 milioni di euro di consumi e l’estetica (1,7%) con 196 milioni di euro.
(PourquoiPas @Pixabay)
La composizione del paniere dei cosmetici conferma il ritorno alla normalità
Nel paniere di consumo di cosmetici i prodotti per la cura viso (16,4%), la cura corpo (15,3%) e la profumeria alcolica (13,3%) restano trainanti in termini di peso sul totale degli acquisti nei canali tradizionali.
Analizzando, invece, le variazioni percentuali tra 2022 e 2021, le dinamiche più interessanti si registrano per i prodotti per la cura delle labbra (+21,4%), il trucco viso (+18%), la profumeria alcolica (+16,3%) e il trucco occhi (+11,7%) a ulteriore conferma di un ritorno alla normalità e alla socialità dopo le restrizioni imposte dalla pandemia.
Segnali eloquenti già rilevati dalla ricerca "I numeri della Cosmetica", che ha evidenziato due driver di scelta fra i consumatori: la ricerca del benessere a 360° e la diffusione degli acquisti online.