È il momento di collaborare, anche nel settore nail

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L'emergenza Covid ha cambiato le abitudini di consumo e di conseguenza le regole di mercato. Il settore cosmetico ha sofferto molto e sta soffrendo ancora a causa della pandemia, nonostante il forte impegno messo in campo dalle aziende e la sicurezza garantita dei saloni di bellezza e dei centri estetici

Il numero 88 di Unghie&bellezza ha affrontato questi temi in un Beauty Report composto da analisi di mercato, interviste ad operatori qualificati e spunti di riflessione. Una ricerca oggi ancora attuale per decifrare il difficile momento che stiamo attraversando e individuare le strategie migliori per la ripresa.

L'impatto del digitale sulle abitudini dei consumatori

Secondo i dati riportati dal Il Sole 24 Ore i centri estetici hanno perso rispetto al 2018 1,2 miliardi di euro, in seguito ai lockdown e alle altre misure di contenimento della diffusione del Covid. "Una crisi che tuttavia ha portato a una forte accelerazione della trasformazione digitale del settore" - ha spiegato sulle pagine di Unghie&bellezza 88 Alessandro Manzo, Associate Partner di KPMG Advisor SPA. "L'attenzione deve dunque essere posta sull'e-commerce, sui contenuti digitali, sui social media e sui servizi che arricchiscono l'esperienza del consumatore. Alcuni esempi: la possibilità di prenotare online, senza lunghi tempi d'attesa e a qualsiasi ora e la personalizzazione dei servizi al cliente. Usando un questionario interattivo che pone domande mirate - Che tipo di pelle hai? Quanti anni hai? - è possibile indirizzare le esigenze del cliente, combinando i prodotti e suggerendo il pacchetto più opportuno, ottimizzando infine il tempo di permanenza in salone".  

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Gli acquisti online e il ruolo del negozio fisico 

Il negozio fisico (centri estetici, saloni, nail center, parrucchieri) ha ancora un ruolo centrale nella vendita di prodotti di bellezza tuttavia il 2020 ha registrato un incremento degli acquisti online abnorme: +108% nella categoria nail care, +99% per i prodotti skin care, + 79% per il segmento body lotion. "Si prevede che una volta cessata l'emergenza e assestatosi il mercato i numeri caleranno, ma resteranno rilevanti - prosegue Alessandro Manzo. Le aziende beauty si trovano pertanto davanti a un bivio: vendere i propri prodotti su un marketplace generalista (Amazon) o ricorrere a un soggetto dedicato al settore? La prima opzione è più semplice ma restituisce bassa marginalità, la seconda invece crea una maggior product awareness (il grado di riconoscibilità di un marchio, ndr). Una valida alternativa è quella di creare un proprio spazio online, a fronte di un forte investimento iniziale. In ogni caso, quello che suggerisco sempre è di collaborare, anche fra potenziali concorrenti, per abbattere per esempio i costi di sviluppo IT, logistica e di trasporto".

Un consiglio concreto ai centri estetici

Il distanziamento sociale impone nuove regole anche dal punto di vista strutturale per tutte quelle attività che nei contatti fisici hanno una condizione d'essere imprescindibile. "Per quanto riguarda l'erogazione dei servizi di un centro estetico, suggerisco la rivisitazione degli spazi del negozio, al fine di creare esperienze individuali per i clienti in un'atmosfera di comfort e intimità, nonché di completa sicurezza. Inoltre, il riposizionamento geografico in prossimità dei consumatori, che stanno migrando dalle metropoli alle periferie e ai paesi della provincia, potrebbe portare benefici in termini di costi d'affitto" - conclude Alessandro Manzo.

Se vuoi conoscere gli altri articoli e approfondimenti pubblicati sul Beauty Report di Unghie&bellezza 88, clicca qui.  



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