Cosa accadrà al settore nail una volta terminata l'emergenza da COVID-19 è la domanda che tutti gli operatori si stanno ponendo in queste settimane.
Il comparto beauty è uno dei più colpiti, insieme al food, allo spettacolo, ai servizi sociali, al turismo e a tutte quelle attività incentrate sulle relazioni e sul contatto umano, non riproducibili in remoto dal computer di casa propria, che sono state chiuse per Decreto Ministeriale.
La preoccupazione è alta. Ma alcune analisi lasciano intravedere spiragli di luce, una volta che questo drammatico momento sarà alle spalle. Ne parliamo con Raffaella Corazza, Direttore Operativo Kinetics Italia - Beauty PRO srl. "L'effetto rossetto (lipstick effect) è la teoria secondo cui di fronte a una crisi economica i consumatori saranno più disposti ad acquistare beni di lusso meno costosi. Invece di acquistare pellicce, ad esempio, le persone compreranno un rossetto e uno smalto costoso, un trattamento beauty. Ovvero prodotti e servizi che hanno un impatto minore sui loro fondi disponibili, ma una grande valenza emotiva". Al di fuori del mercato dei cosmetici, i consumatori potrebbero essere tentati dalla birra artigianale, da accessori e gadget meno costosi ma confortanti, come un nuovo paio di sneakers, una t-shirt allegra e così via.
Dopo l'11 settembre
"Si dice che le vendite dei cosmetici siano raddoppiate dopo l'attentato dell'11 settembre agli Stati Uniti – prosegue Raffaella. Su un articolo del New York Times pubblicato il 1° maggio 2008 Leonard Lauder (presidente emerito di The Estée Lauder Companies Inc, ndr) afferma di aver notato che le vendite della sua azienda di make up sono aumentate dopo gli attacchi terroristici. Juliet Shor nel suo libro The Over Spent American parla dell'acquisto da parte del consumatore di rossetti più costosi e prestigiosi, in particolare Chanel, che vengono utilizzati in pubblico, rispetto a marchi più economici e meno prestigiosi scelti nella privacy del bagno".
Questo concetto è stato illustrato anche tre anni fa da Fabrizio Freda, CEO di Estée Lauder. Le spiegazioni sono molteplici, dall'antropologia della seduzione all'istinto di perpetuazione della specie, fino al fatto che "quando le donne sono costrette e fare sacrifici, un rossetto è un piccolo lusso che si possono ancora permettere", appagando il bisogno di bellezza a un costo sostenibile.
Psicologia evolutiva
“Esplora ragioni più profonde un altro studio, condotto da ricercatori americani, che riconduce il lipstick effect alla psicologia evolutiva: ‘Questo effetto è guidato dal desiderio delle donne di attrarre i compagni con le risorse a disposizione e dipende dalla funzione di attrazione del compagno percepita, servita da questi prodotti. Oltre a mostrare come e perché le recessioni economiche influenzano il desiderio femminile di prodotti di bellezza, questa ricerca fornisce nuove intuizioni sulla psicologia dell'accoppiamento, sul comportamento dei consumatori e sul rapporto tra i due sessi. Anche se l'effetto rossetto ha raccolto alcune tradizioni aneddotiche, la ricerca attuale suggerisce che la spesa delle donne per i prodotti di bellezza può essere il terzo indicatore delle recessioni economiche, un indicatore che può essere radicato nella nostra psicologia ancestrale’.
In sintesi, è plausibile pensare che in un periodo di estrema crisi le donne (e i consumatori in generale) cerchino conforto in questa tipologia di acquisti. E che il rossetto e per estensione lo smalto rappresentino una piccola gratificazione per i momenti difficili. Quindi, per il settore Cosmetics & Co andrà tutto bene!” – conclude Raffaella Corazza.
E noi di Unghie&bellezza ci associamo all'auspicio. :-)