Riapertura dei centri estetici il 1° giugno. La preoccupazione di Cosmetica Italia e la petizione su change.org per anticipare la data (già raccolte 40 mila firme)

onicotecnica sicura 1

Una petizione su change.org per riaprire il 4 maggio (mentre scriviamo ha raggiunto le 40 mila firme) e un duro comunicato stampa di Cosmetica Italia. Le reazioni all’annuncio del Primo Ministro Giuseppe Conte di differire il prolungamento del lockdown fino al 1° giugno per i saloni di bellezza, i centri estetici e i parrucchieri non si sono fatte attendere. E dopo una notte in fibrillazione, nella giornata del 27 aprile sono diventate manifestazioni di dissenso concrete.

petizione change riaprire saloni

Riapriamo il 4 maggio, la petizione online

Riapriamo parrucchieri, centri estetici ed onicotecniche il 4 maggio. Con tutte le precauzioni che lei e la task force che ha come supporto tecnico riterrete opportune ed indispensabili per la sicurezza. Siamo categorie attente all’igiene e alla pulizia da sempre, perché sa sempre sono argomenti importanti per il nostro lavoro. Siamo pronti ad accettare ogni restrizione ci venga richiesta per la salute, ma non quella di non tornare a lavorare come altre attività il 4 maggio”. La petizione organizzata su change.org, dal tono pacato ma estremamente sofferto, sintetizza gli aspetti cardine delle professioni rivolte alla cura della persona, sottolineando da un lato la consapevolezza di come un centro professionale abbia ben presente i concetti di igiene e pulizia e dall’altro la disponibilità degli operatori ad adeguarsi a tutte le misure necessarie per fermare il contagio. Un appello sincero che in poche ora ha superato le 40 mila firme (il promotore è Abramo Rubin, direttore commerciale di Crystal Nails Italia).

logo cosmetica italia

Cosmetica Italia: “Rischi per la salute pubblica incentivando il nero”

Ancora più dettagliato il comunicato stampa di Cosmetica Italia, Associazione nazionale imprese cosmetiche, che esprime una profonda insoddisfazione per le decisioni annunciate il 26 aprile e connesse alla firma del DPCM 26/04/2020.

Nella nota si legge la preoccupazione per una misura che “avrà insostenibili conseguenze su un settore economico grande e frammentato, costituito in gran parte da piccole imprese già in ginocchio a causa del lungo periodo di chiusura obbligatoria per l’emergenza Coronavirus”.

Di particolare gravità il rischio per la salute pubblica che il lockdown prolungato per tutto il mese di maggio favorisca “la nascita e la diffusione di lavoro nero a domicilio senza controlli né misure di sicurezza, incrementando in modo esponenziale il pericolo di contagio che le misure vorrebbero evitare”.

Cosmetica Italia stima che un altro mese di chiusura forzata porterebbe alla “cessazione definitiva di oltre un terzo delle attività – fino a 50 mila negozi, con la ricaduta per oltre 100 mila addetti, pari a 300 mila famiglie italiane”. Questo perché “l’attività di acconciatori e centri estetici genera un volume di affari che supera i 6 miliardi di euro e impiega oltre 263.000 addetti in 130.000 saloni. Il 90% delle 130.000 imprese è costituito da unità con 2 persone occupate in media, capaci di generare fatturati e margini appena sufficienti a garantire la gestione giornaliera dell’esercizio. La categoria degli acconciatori ed estetisti rappresenta (dati Unioncamere) la seconda categoria artigianale nel nostro paese”.

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“Il settore è in grado di darsi ulteriori regole igienico-sanitarie. Fateci riaprire”

«Come produttori di cosmetici siamo preoccupati per una decisione che avrà impatti sia sul canale distributivo di acconciatori e centri estetici sia sulla filiera produttiva, con inevitabili ricadute occupazionali. Il settore è certamente in grado di darsi ulteriori regole igienico-sanitarie rigorose, a completamento di quelle efficaci già normalmente applicate, per una ripresa rapida che coniughi attenzione alla salute e alla sicurezza degli operatori e dei clienti, richiesta di benessere dei cittadini e riduzione degli impatti sociali. Dobbiamo purtroppo considerare che nessun tavolo è stato aperto per la definizione di un protocollo sanitario condiviso finalizzato alla ripresa in sicurezza di queste attività. Confidiamo però che sia ancora possibile un ripensamento del governo ed una ridefinizione delle regole a sostegno della categoria» - commenta Renato Ancorotti, Presidente di Cosmetica Italia.

Alla luce dei dati e delle considerazioni esposte e della natura ancora non dispositiva delle dichiarazioni del Presidente Conte – conclude Cosmetica Italia nel comunicato - chiediamo con forza la riapertura dei saloni di acconciatura e dei centri estetici con tempi e modi anticipati rispetto alle comunicazioni effettuate dal governo, per la sopravvivenza e la salvaguardia di un settore fondamentale per l’economia e le famiglie italiane”. 

 

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